Il Macchi 18 e la Regia Nave Incrociatore Pisa

Razzolando nella libreria e scartabellando i vecchi album di foto ho notato questo Macchi M 18 con una strana scritta sul muso, R.N.I.PISA.
Ho fatto delle ricerche, ho trovato una seconda fotografia e ho appreso che il nostro Macchi era imbarcato sulla Regia Nave Incrociatore Pisa.

Nave PISA  dava il nome ad una classe di incrociatori corazzati a ponte continuo ,derivati dalla classe di corazzate Regina Elena; oltre alla RN Pisa venne realizzata anche la RN Amalfi, sempre per la Regia Marina, una terza unità andò alla marina greca col nome di Georgios Averof.
Varato nel 1907 partecipò alla guerra italo turca operando contro la costa libica, in particolare bombardando ripetutamente la città di Derna. Assegnato alla prima Divisione navale lasciò Taranto per raggiungere e bombardare le coste turche, insieme al gemello Amalfi raggiunse lo stretto dei Dardanelli, dove venne attaccato dalle batterie costiere, rispose al fuoco e per circa 2 ore vi furono scambi ripetuti di colpi sparando ad una distanza di circa 8000 metri.

Rimase nelle acque turche, con l’incarico di tagliare i cavi dei telegrafi e di bombardare le relative stazioni; procedette, sempre insieme all’Amalfi anche all’occupazione di alcune isole.
Allo scoppio della guerra mondiale, il 24 Maggio 1915, era basato a Taranto e raggiunse Venezia partecipando alla sua difesa; rimase principalmente nel porto, essendo pericoloso l’utilizzo di navi di grandi dimensioni in Adriatico, per il pericolo dei sommergibili austriaci che, infatti, affondarono l’Amalfi.

Nel 1916 raggiunse Valona e poi Brindisi, il 2 Ottobre 1918 bombardò la base di Durazzo insieme ad altre unità. Terminata la guerra raggiunse Pola in occasione della occupazione della città da parte delle truppe italiane.
Nel 1921 venne sottoposto a diversi lavori, tra i quali l’adozione anche di un albero prodiero e l’imbarco di un velivolo da ricognizione. Privo di catapulta ospitava il Macchi M18 A.R. dietro l’albero di poppa dove era stato realizzato uno spazio idoneo ad ospitare l’idrovolante con le ali ripiegate. Per l’impiego il velivolo veniva ripristinato dispiegando le ali e, utilizzando un apposito picco di carico veniva alato in mare; l’operazione inversa avveniva per il recupero.
La lentezza e la macchinosità dell’operazione, che tra l’altro,  si doveva svolgere a nave ferma, fece sì che l’uso del Macchi 18 A.R. fosse, principalmente, devoluto a missioni di collegamento e di trasporto rapido di ufficiali che dovevano recarsi urgentemente a terra o rientrare a bordo.
Nel frattempo il vecchio incrociatore venne prima declassato a corazzata costiera e poi a nave scuola per le campagne di addestramento dell’Accademia Navale di Livorno.
Qui terminano le mie ricerche ma, la cosa più bella arriva ora, mentre la R.N. Amalfi venne realizzata dai Cantieri della Foce di Genova la R.N. Pisa, colmo dei colmi, fu impostata, realizzata e varata dai Cantieri Orlando a Livorno.

INCROCIATORE CORAZZATO PISA 

Impostato il 20 Febbraio 1905, varato l’15 Settembre 1907
Entrato in servizio l’1 Settembre 1909  radiato l’11 Marzo 1937
Lunghezza metri 140,5, larghezza metri 21,10 immersione metri 7,40
Dislocamento 10.600 tonnellate, potenza 22.000 cavalli vapore
Autonomia a 12 nodi 2.672 miglia marine, velocità 23,6 nodi
4 cannoni da 254 mm in 2 torri binate, 8 cannoni da 190 mm.
16 cannoni da 76 mm. 2 lanciasiluri
1 velivolo da ricognizione

MACCHI 18 A.R. 

Il Macchi 18 venne realizzato nel 1920 come velivolo civile in tre versioni e, altrettante furono quelle militari con vari tipi di motori. Il modello imbarcato sulla R.N. PISA aveva le seguenti caratteristiche:
Apertura alare metri 15,80, lunghezza metri 9,75, altezza metri 3,25, superficie alare 45 mq.
Peso a vuoto 1275 Kg. carico utile 500 Kg.
Armamento 1 mitragliatrice brandeggiabile prodiera che non sembra montata sul velivolo in oggetto.
Velocità max. 184 Km/h, velocità di crociera 145 Km/h, velocità minima 92 Km/h
Salita a 4.000 metri 36’30”, Autonomia 825 Km., tangenza 5.000 metri.
Motore Isotta Fraschini V.6 da 250 H.P.